Tender 1 - Digitalizzazione, modellazione, monitoraggio Q-Q

Modello Asset Management (Gestione attività e scenari disservizio/contaminazione)

L’attività prevede la creazione di un modulo di Asset Management dedicato alla gestione delle attività e degli scenari di disservizio o contaminazione. In particolare, il modulo dovrà contenere una metodologia che, dato un sistema acquedottistico, permetta di valutarne in maniera distribuita il rischio di contaminazione, ovvero, individuare la propensione alla contaminazione di un dato nodo assieme agli effetti conseguenti (ad es., in termini di impatti sulla popolazione ad esso afferente). Questo dovrà essere ottenuto anche attraverso l'analisi della struttura topologica della rete, e soprattutto tramite la simulazione di tutti i possibili scenari dovuti a fenomeni di contaminazione, sia accidentale che mirata, con riferimento sia a scalari passivi che attivi. Oltre ai fenomeni di contaminazione, dovranno inoltre essere gestiti gli scenari che prevedano diversi gradi di clorazione (quantomeno per classi “basso, medio o elevato”). Il modello di Asset Management dovrà quindi individuare le migliori strategie di mitigazione degli impatti in relazione al tipo di rete e al fenomeno in atto.
Il Modello di gestione degli Asset dovrà utilizzare la stessa suddivisione della rete acquedottistica in distretti omogenei DMA individuati e perimetrati nelle precedenti attività, aventi caratteristiche idrauliche simili e serviti attraverso un numero limitato di punti di ingresso/uscita dotati di misurazione di portata e che verranno tempestivamente e compiutamente forniti all’ Appaltatore. 
Con riferimento agli aspetti idraulici dovrà essere valutato il livello di vulnerabilità e resilienza del sistema a seguito di eventi imprevisti quali: rotture, messa fuori servizio degli impianti, riduzione della risorsa, ecc... .
Per quanto concerne gli aspetti qualitativi, dovrà essere definito il livello della qualità della risorsa in rete nel tempo e le azioni da adottarsi per garantirne un livello soddisfacente. 
Il modello dovrà inoltre consentire di determinare, per tutti i punti delle reti analizzate, la provenienza delle acque transitanti e direzione e velocità del flusso.
I modelli di analisi dovranno consentire di generare in maniera automatica un output che consenta all’utente di avere una mappa del rischio in relazione agli aspetti sopra descritti.

Integrazione Piattaforma RISV03 “Gestione avanzata reti idriche complesse" con inclusione moduli aggiuntivi (EWS Q-Q, CRM, programmazione, gestione attiva e moduli RISV03)

Tutti i modelli e i moduli aggiuntivi dovranno essere integrabili e integrati all’interno della piattaforma digitale RISV3 e al telecontrollo esistente. Questi strumenti devono integrarsi la struttura esistente permettendo una perfetta interoperabilità con il sistema di supervisione e storage dei dati oltre che fornire i dati necessari per software di modellazione idraulica. La piattaforma così strutturata dovrà divenire un utile strumento di supporto sia alle fasi di pianificazione e programmazione degli interventi sia nella gestione ordinaria con particolare riferimento all’attività di ricerca perdite e riabilitazione delle reti.
I dati raccolti devono quindi essere salvati e catalogati all’interno di un database realizzato preferibilmente su database relazionale. Ad ogni modo dovrà essere fornito il disegno della struttura del database e la forma delle tabelle, rendendo possibile l’estrazione dei dati anche in forma massiva. Dovranno essere previsti dei sistemi automatici per il controllo dei dati al fine di verificarne la congruità, la continuità e la presenza di eventuali anomalie. Superata questa prima fase di controllo, i dati, in automatico, devono essere processati, sulla base di regole fissate di default o dall’operatore in base alle proprie esigenze. 
La piattaforma permetterà inoltre di visualizzare in modalità GIS mappe tematiche e i risultati delle analisi nonché di pianificare gli interventi delle squadre operative. 
La piattaforma di supporto alle decisioni dovrà essere di tipo web e strutturata su opportuno database dotato della gestione delle autorizzazioni per gli accessi. 
Dovrà essere consentita una profilazione multilivello, sia sulle funzionalità che sui dati. Dovranno inoltre essere garantite la possibilità di customizzazione estrema in termini funzionali e di prestazioni, con la restituzione dei files sorgente, strumenti di editing alfanumerico, vettoriali e topologici, la capacità di visualizzazione dei dati real-time ed il salvataggio e condivisione delle configurazioni e configurazioni multiple per utente.
Dovranno inoltre essere sviluppate le applicazioni web in continuità con l’App di “RISV03”, che devono essere multipiattaforma con fruizione da mobile, tablet e desktop.
Nello specifico, la piattaforma dovrà essere caratterizzata dalle seguenti minime caratteristiche funzionali, in parte garantite dall’interconnessione con i moduli precedentemente descritti:
    • Gestione autorizzazioni di accesso;
    • Gestione anagrafica delle stazioni di misura;
    • Validazione dati raccolti;
    • Visualizzazione grafica e tabellare delle misure provenienti da campo (il software deve poter gestire qualsiasi tipo di segnale inviato quali ad esempio: portata, pressione, temperatura, diagnostica strumenti, parametri di qualità dell’acqua ecc…);
    • Definizione dei distretti idrici e calcolo del bilancio idrica;
    • Gestione allarmi ed emergenze tramite sistema di allertamento del personale tecnico preposto;
    • Possibilità di gestione delle utenze (georeferenziazione anagrafica e consumi); 
    • Calcolo dei KPI (indici di performance IWA);
    • Supporto alla definizione degli indicatori e macro indicatori ARERA;
    • Gestione dell’attività di ricerca delle perdite idriche; 
    • Piattaforma GIS per la visualizzazione geo-referita delle informazioni relative le stazioni di misura e le reti idriche; possibilità di caricare file in formato *.shp;
    • Dashboard rappresentativi dei principali parametri di gestione.

Modello EWS Q-Q

Nella Piattaforma “Gestione avanzata reti idriche complesse“ dovrà essere integrato anche il modello Earling Warning System quali-quantitativo (EWS Q-Q), ossia il monitoraggio dello stato quali-quantitativo delle risorse, al fine di gestire al meglio i rischi, i disservizi e gli eventi pericolosi.
Tale attività si configura nell’ottica dello sviluppo del WSP (Water Safety Plan - Piano di sicurezza dell'acqua), un approccio che prevede un sistema di analisi e gestione dei rischi che possono insistere attorno al sistema idrico, dalla captazione fino al punto di erogazione finale. I Piani di Sicurezza dell’Acqua introducono un approccio innovativo ai controlli sull'acqua potabile con un criterio preventivo, basato sull’analisi delle situazioni di potenziale pericolo che potrebbero occorrere in tutta la filiera.
L'obiettivo, infatti, è rendere ancora più sicura l'acqua distribuita alle utenze, modificando il criterio alla base dei controlli che non sono solo puntuali ma continui nei punti nevralgici.
Il modello dovrà collettare ed analizzare i segnali dei misuratori di portata, pressione e qualità sulle condotte in uscita dai serbatoi ed in distribuzione, garantendo, con la loro elaborazione, il controllo in tempo reale e da remoto della qualità delle acque (Conducibilità, pH, ORP, cloro, torbidità, temperatura, ossigeno, ecc…) e di eventuali variazioni dei parametri di controllo portata/pressione per anticipare/segnalare eventuali disservizi in rete.
Vengono inoltre raccolti e trasmessi alla piattaforma, dove vengono analizzati e monitorati i valori misurati dalle sonde spettrometriche per il monitoraggio online della qualità dell’acqua potabile installate nei principali impianti e che possono rilevare ulteriori parametri quali: TSS, TS, torbidità, colore, TOC, BOD, COD, NO3-N, NO3, cloramina.
I segnali in uscita dai trasmettitori di misura saranno di tipo standardizzato 4.20 mA se analogici e modbus RTU o modbus TCP-IP o Ethernet se digitali e i dati verranno preventivamente validati mediante il modulo “Continuità del segnale”.
L'architettura di base del sistema di Early Warning sarà caratterizzata da tre elementi chiave:
    • conoscenza e classificazione del rischio, con obiettivo una Mappatura dei Rischi;
    • previsione in tempo reale: questo elemento chiave si basa sul monitoraggio e sulla modellazione dei dati simulati all'interno del modello idraulico (modulo xxx);
    • diffusione e comunicazione dello stato di allerta/allarme: diffusione dello stato di allerta e possibilità di anticipare l'evento dannoso attraverso manovre sulla rete al fine di contenere e limitare danni e rischi.
Il modello dovrà inoltre consentire il calcolo dell’indicatore M3; infatti l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha introdotto, con deliberazione 27 dicembre 2017 917/2017R/Idr, il macroindicatore M3 – Qualità dell’acqua erogata proprio nell’ottica di una costante attenzione al controllo e miglioramento della qualità dell’acqua erogata (mediante gli indicatori: M3a – incidenza ordinanze di non potabilità; M3b – tasso di campioni da controlli interni non conformi; M3c – tasso di parametri da controlli interni non conformi al d.lgs. 31/2001).