Le fonti
Le fonti da cui attingere l'acqua sono di diverse tipologie: le sorgenti, presenti soprattutto nella fascia vicina ai rilievi, e sfruttate sin dall'antichità, ed i pozzi, con i quali è possibile sfruttare gli acquiferi più profondi, resi disponibili dai progressi della tecnologia del secolo scorso.
L'approvvigionamento idrico del territorio servito in “destra Piave” avviene tramite il complesso delle sorgenti poste nei comuni di Silea (11 pozzi) e Carbonera (3 pozzi).
I pozzi hanno profondità variabili dai 55 m (pozzi a sollevamento meccanico) e da 120 m a 236 m (pozzi a salienza naturale). La portata emunta è di circa 400 l/s.
Il territorio in “sinistra Piave” è caratterizzato da un sistema principale di adduzione a servizio di 27 su 30 Comuni (a Conegliano e Vittorio Veneto solo in parte, in quanto provvisti anche di fonti proprie), mentre per i 3 Comuni restanti il sistema di captazione/adduzione è garantito da fonti in loco non connesse con quello principale. Tale sistema è idealmente suddivisibile in due zone: la prima ‐ zona Nord ‐ alimentata dagli acquiferi di Vittorio Veneto e Cordignano, la seconda ‐ zona Sud ‐ da quello di San Polo di Piave e di Ormelle, oltre a fonti minori e/o di soccorso.
I punti di captazione della risorsa idrica per la “zona Nord” sono:
- il complesso di sorgenti e pozzi siti nella Valle del Fadalto in Comune di Vittorio Veneto;
- pozzo freatico in Comune di Cordignano;
- pozzo in località S. Maria di Mareno di Piave;
- pozzo in Comune di Cimadolmo.
I punti di captazione della risorsa idrica per la “zona Sud” sono:
- acquifero di San Polo di Piave (7 pozzi);
- acquifero di Ormelle (6 pozzi);
- pozzo nel capoluogo del Comune di San Polo di Piave.
Completano il sistema di approvvigionamento del comprensorio i pozzi di Susegana, San Pietro di Feletto e Santa Lucia di Piave a servizio delle rispettive reti distributrici comunali, non connesse al sistema di adduzione principale.
La portata emunta risulta pari a circa 1000 l/s.