Le reti

La rete di acquedotto

La rete di acquedotto, sviluppatasi a partire dagli anni '60/'70, è caratterizzata da una certa eterogeneità, dovuta sia alle peculiarità dei territori serviti che alle diverse età di costruzione. Pur  essendo un sistema molto complesso è schematizzabile in una parte della rete cosiddetta “adduttrice”, che ha la funzione di portare l'acqua dai punti di captazione (pozzi, sorgenti...) alla zona in cui deve essere distribuita (solitamente presso i centri abitati); essa si collega poi alla rete "distributrice" o direttamente, o ai serbatoi che successivamente alimentano la rete distributrice locale.


In “sinistra Piave” è costituita da un sistema di adduzione (diametri variabili da 1200 a 125 mm) che a nord sfrutta un’unica condotta che collega l’impianto di Negrisiola con il serbatoio ripartitore di San Martino di Colle Umberto. In questo tratto vengono derivate le condotte secondarie a servizio dei comuni di Fregona (nei momenti in cui le sorgenti ivi presenti non sono in grado di soddisfare la richiesta) e di Cappella Maggiore. Dal ripartitore ha origine un anello con due rami che si ricongiungono in prossimità della valvola regolatrice di Fontanelle, punto di collegamento con la “zona sud”. Il “ramo est” di questo anello attraversa ed è a servizio dei Comuni di Colle Umberto, Sarmede, Cordignano, nonché Orsago e Gaiarine. Il “ramo ovest”, invece, attraversa i Comuni di San Fior, San Vendemiano, Codognè e Fontanelle. Oltre che di questi comuni è a servizio anche dei Comuni di Mareno di Piave, Vazzola e Cimadolmo, mediante condotte secondarie in derivazione. La “zona sud” ha come punti di captazione principale i campi pozzi di Tempio di Ormelle e di San Polo di Piave. La rete di adduzione, è costituita da due tubazioni provenienti dai campi pozzi che, a sud di Oderzo, alimentano la tubazione  a servizio dei Comuni di Ponte di Piave e Salgareda, e la rete di adduzione, in parte a maglia chiusa, posta a nord-est. Quest’ultima serve i Comuni di Oderzo, di Fontanelle, ove è collegata alla rete di adduzione della “zona nord”, di Mansuè e Portobuffolè, di Gorgo al Monticano, Motta di Livenza e Chiarano.

In “destra Piave” il sistema acquedottistico è unitario e serve tutti i 9 Comuni di competenza (Casale sul Sile, Casier, Monastier, Roncade, San Biagio di Callalta, Silea in Provincia di Treviso e Marcon, Meolo, Quarto d’Altino in Provincia di Venezia): il sistema di adduzione è stato realizzato a partire dal 1963 in più stralci fino al 1992. Le condotte posate sono principalmente costituite da fibrocemento e il progetto originario prevedeva la realizzazione di uno schema acquedottistico classico costituito da condotte adduttrici connesse a serbatoi pensili di testata cui dovevano connettersi le reti distributrici comunali. Nel corso degli anni tutti i serbatoi di testata sono stati dismessi ad eccezione del torrino piezometrico di Casale sul Sile. Le condotte adduttrici principali che collegano le reti distributrici dei centri abitati alla centrale principale di Lanzago di Silea sono 4 ed hanno diametri variabili da 400 a 125 mm. Nel corso degli anni sono state costruite delle condotte secondarie di adduzione al fine di interconnettere le condotte principali chiudendo le maglie della rete, con diametri tra i 225 e i 100 mm. La centrale principale di accumulo e pompaggio è situata a Lanzago di Silea e costituita da un serbatoio pensile di capacità pari a 500 mc, un serbatoio semi-interrato da 1.000 mc e un serbatoio fuori terra da 4.000 mc connessi alle adduttrici primarie provenienti dai pozzi e ad una stazione di sollevamento. La rete è inoltre supportata da n. 2 centrali di accumulo e risollevamento ubicate rispettivamente a Casale sul Sile e San Cipriano di Roncade la cui funzione è quella di garantire le portate e la piezometrica in rete a valle dei punti di collocamento delle centrali nei periodi stagionali di massimo consumo.
Infine le condotte distributrici, che costituiscono la maggior parte della rete in estensione, coprono capillarmente il territorio fino ai punti di consegna nelle nostre case.

La rete nel suo insieme ha un’estensione di circa 3.300 km di condotte di diametro variabile dal DN 40mm fino al DN 1200mm.

La rete di fognatura

La rete di fognatura svolge il compito di trasportare e consegnare le acque reflue provenienti dalle nostre case agli impianti di depurazione, che tramite complessi trattamenti sono in grado di ridare all'acqua un grado di purezza tale da poter essere reimmessa nei corpi idrici superficiali (tipicamente i nostri fiumi). La rete espleta la sua funzione di trasporto dove è possibile (nei territori dalla montagna all'alta pianura) sfruttando la semplice forza di gravità, altrove (bassa pianura) con l'aiuto di stazioni di sollevamento posizionate opportunamente lungo le condutture.

Nel nostro territorio la rete ha un'estensione di circa 880 km di fognatura nera e 390 km di fognatura mista, con diametri variabili tra 1800 e 100 mm, e 345 impianti di sollevamento.