Gestione circolare delle acque, La regione Veneto premia il progetto di Piave Servizi con 70 mila euro

Lo studio, con un importo complessivo di spesa di 200 mila euro, riguarda il distretto fognario pilota del Comune di Meolo (Venezia).
L’obiettivo, in un secondo momento, è pianificare un modello per l’approccio al possibile riutilizzo delle acque depurate a scopo irriguo nel Bosco Belvedere.

La Regione Veneto ha erogato un contributo di 70 mila euro a favore del progetto integrato di ricerca per la gestione circolare delle acque di Piave Servizi. Lo studio, con un importo complessivo di spesa di 200 mila euro, riguarda il distretto fognario pilota del Comune di Meolo (Venezia).

Elaborato dall’Ufficio Ricerca, Sviluppo e Sostenibilità del gestore idrico, l’indagine si propone di definire la matrice fognaria del bacino indagato, e quindi l’indice di inquinamento, con l’obiettivo, in un secondo momento, di pianificare un modello per l’approccio al riutilizzo delle acque depurate a scopo irriguo nel Bosco Belvedere.

Lo studio, avviato lo scorso marzo, si concluderà indicativamente la prossima estate. Partner del progetto integrato sono la società israeliana Kando, per il servizio di ricerca degli inquinanti e l’elaborazione scientifica tramite l’Università Politecnica delle Marche.

Per riutilizzare la risorsa depurata a scopo irriguo è necessario assicurare un processo depurativo stabile. “Il bacino fognario di Meolo è formato da 20 km di condotte e si distingue per una frazione di origine industriale elevata, circa il 20 per cento del carico idraulico totale, caratterizzata da reflui molto più complessi da trattare rispetto a quelli di origine civile – dettaglia Giorgio Serra, responsabile dell’Ufficio Ricerca, Sviluppo e Sostenibilità – Impiegando l’intelligenza artificiale e i suoi algoritmi, dunque, vogliamo definire un’impronta fognaria tipica del refluo trattato ed individuare, nel contempo, eventuali immissioni non conformi nella rete fognaria, raggiungendo la fonte di origine. Solo così, infatti, è possibile escludere l’eventuale presenza di agenti inquinanti e riutilizzare la risorsa idrica trattata”.

Scopo finale del progetto, infatti, è proprio quello di predisporre il possibile riutilizzo degli effluenti depurati ad uso irriguo del bosco Belvedere di Meolo. Si tratterebbe del primo intervento del genere in Veneto. “Nessuno ha mai approcciato un simile iter autorizzativo: Piave Servizi, dunque, ancora una volta, farà da apripista – commenta il presidente Alessandro Bonet – Per noi ovviamente un grande orgoglio, a riprova del nostro costante impegno in progetti di ricerca e sviluppo che possano permetterci di garantire un servizio di qualità all’ambiente e al cittadino anche un domani”.

Nel frattempo, nel Bosco Belvedere prosegue il presidio di indagine ambientale di Piave Servizi per promuovere la conoscenza e la salvaguardia di flora e fauna del sito, e attivare un sistema all’avanguardia per l’acquisizione da remoto dei parametri vegetativi primari di 20 piante campione, tramite l’installazione dei dispositivi innovativi Tree Talker Forest. Al progetto collaborano CO.RI.LA. accentratore di ricercatori tra Università Iuav di Venezia, Università di Padova, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, oltre alla Start up Nature 4.0.

14.12.2023