Acquedotto, terminati i lavori tra Colle Umberto e San Fior: quasi un milione di metri cubi d’acqua risparmiati all’anno

L’opera rappresenta l’ultimo stralcio del risanamento dell’adduttrice societaria da Colle Umberto a Mareno di Piave, al servizio di circa 45 mila residenti in 7 Comuni soci.
In 7 anni di lavori, circa 32 chilometri di acquedotto risanati e un investimento che
supera i 9 milioni di euro. Il presidente Bonet “Azioni concrete per il territorio”.

Sette anni di lavori, circa 32 chilometri di acquedotto risanati e un investimento di Piave Servizi che supera i 9 milioni di euro: si è chiuso lo scorso giugno l’ultimo stralcio in ordine di tempo per la riabilitazione della condotta adduttrice societaria, che ha riguardato il tratto compreso tra i Comuni di Colle Umberto e San Fior.
Al momento il progetto di recupero complessivo della rete, che da Colle Umberto si snoda nel Coneglianese per arrivare a Mareno di Piave, al servizio di circa 45 mila residenti in 7 Comuni soci, ha raggiunto l’80 per cento di completamento. All’appello, infatti, manca solamente la realizzazione di ulteriori 4.400 metri di rete idrica che da San Vendemiano si collegheranno a Codognè.
I lavori dell’ultimo stralcio, realizzati mediante l’utilizzo di tubolari in polietilene PEAD ad alta densità con struttura in Kevlar, inseriti all’interno delle vecchie condotte, hanno riguardato il risanamento di quasi quattro chilometri di tubature. Nello specifico il liner individuato è brevettato, autoportante e garantito per 50 anni di vita utile, a prescindere dalla condizione della condotta esistente. La sua natura flessibile gli permette di mantenere una estrema duttilità in presenza di curve, ma soprattutto di essere molto resistente a fenomeni di sovrappressioni istantanee (colpi di ariete) o di vuoti in condotta (sottovuoto).
Il cantiere, inaugurato nel novembre del 2022, si è concluso lo scorso 1° giugno. “Sono stati eseguiti il collaudo e la prova di tenuta idraulica, quindi la disinfezione ed il lavaggio – dettaglia l’ingegnere Raffaele Marciano, del team engineering di Piave Servizi – Il 12 giugno, infine, la condotta risanata è stata finalmente messa in esercizio, mentre le tubazioni di bypass sono state disconnesse”.
Nel corso dei lavori, proprio il sistema di bypass precedentemente posato a cielo aperto aveva recitato un ruolo di fondamentale importanza. “Ci ha permesso garantire la continuità nell’erogazione idrica nei Comuni alimentati dall’adduttrice nei quali, tra l’altro, l’elevato numero di riparazioni e le difficoltà d’intervento rendevano sempre più precaria e vulnerabile l’infrastruttura, con conseguenti disagi per cittadini ed attività produttive - spiega il direttore generale Carlo Pesce – A tal proposito, vogliamo rivolgere un ringraziamento al Consorzio di Bonifica Piave, che ci ha concesso il ricorso al canale irriguo Emanuele Filiberto, rendendo più agevole l’attraversamento di strade private e
comunali ed evitando disagi al traffico”.
Lungo la condotta oggetto dei lavori all’ultimo stralcio sono stati installati alcuni
strumenti di misura di pressione e portata che mostrano già importanti risultati in termini di riduzione delle perdite. Dall’analisi della prima settimana di esercizio, infatti, emerge che in media il risparmio idrico raggiunto è di 27 litri per secondo, che equivalgono a circa 850 mila metri cubi d’acqua potabile all’anno.
“Le promesse, da sole, non valgono nulla: questo intervento dimostra ancora una volta che Piave Servizi non solo è sempre in ascolto delle esigenze del territorio, ma sostiene le proprie parole con azioni concrete - commenta il presidente Alessandro Bonet - Nel prossimo futuro, a conclusione dell’intero progetto, è programmata la posa di una nuova condotta nel tratto San Vendemiano Codognè, che si innesterà nella tubazione risanata in quest’ultimo Comune, con un investimento di 3 milioni 700 mila euro. Oltre a consentire un efficientamento della rete al servizio dei cittadini e un risparmio economico sul lungo periodo, quest’opera s’inquadra nelle politiche di sensibilità ambientale e di tutela della risorsa idrica che stiamo perseguendo da anni”.