Acquedotto, lavori per 40 mila cittadini: via alla seconda fase del risanamento di Piave Servizi tra Colle Umberto e San Fior

Terminata la prima fase dell’intervento, a breve partirà il recupero dell’ultima tratta che conduce al serbatoio partitore di San Martino di Colle Umberto.
Fondamentale sarà la stesura e la messa in esercizio di un bypass che garantirà la continuità della fornitura d’acqua alle utenze interessate dalle operazioni.

Prosegue come da programma il cantiere di Piave Servizi per il risanamento di quasi quattro chilometri di condotte di acquedotto tra i Comuni di Colle Umberto e San Fior, per un investimento complessivo di 3 milioni di euro. Terminata la prima metà dell’intervento, con il rinnovo di circa due chilometri di tubazioni da via Rividella, nella frazione di Castello Roganzuolo, fino a via Giovanni XXIII, a Colle Umberto, a breve partirà il recupero dell’ultima tratta che conduce al serbatoio partitore di San Martino di Colle Umberto. 
Fondamentale, anche nella seconda fase dei lavori, sarà la stesura e la messa in esercizio ad opera di Piave Servizi di una condotta di bypass della lunghezza di circa due chilometri, che permetterà di garantire la continuità della fornitura d’acqua alle utenze interessate dalle operazioni. “Per un intervento di questa portata, non interrompere l’erogazione idrica diventa una condizione imprescindibile”, fa sapere il presidente di Piave Servizi, Alessandro Bonet, prima di soffermarsi sui lavori veri e propri: “Verranno eseguiti con metodologia Hose Lining, tecnica no-dig capace di ridurre al minimo l’impatto ambientale e sociale delle operazioni, e andranno a risolvere definitivamente il consistente numero di rotture all’adduttrice, sempre più precaria, vulnerabile e soggetta a frequenti e spesso complicate manutenzioni”.


A beneficiare dell’opera saranno circa 40.000 cittadini, residenti nei Comuni di San Fior, San Vendemiano, Mareno di Piave, Vazzola, Codognè, nella località di Fontanelle Chiesa, in una parte di Conegliano e nella frazione di Ogliano. I lavori consentiranno l’inserimento, nei circa 1.800 metri di condotte oggetto di riabilitazione, di tubolari in Pead rinforzati con struttura in Kevlar, flessibile e autoportante. L’impiego di questa tecnologia consentirà di risparmiare tempo e denaro sul lungo periodo, e allo stesso di focalizzare il lavoro direttamente sulle condotte, senza la necessità di eseguire scavi.
“Sezionata la tubazione, procederemo nell’ispezione televisiva del tratto di condotta da rivestire per verificare, oltre allo stato di conservazione della stessa, la presenza di eventuali ostacoli che potrebbero impedirne una superficie integrale ed uniforme, nonché ostacolare la procedura di inserimento del tubolare di rivestimento o interferire con il regolare esercizio una volta rimessa in funzione – dettaglia il direttore generale, Carlo Pesce – A questo punto procederemo con la preparazione della tubazione, necessaria per eliminare eventuali normali incrostazioni e depositi, propedeutica all’inserimento del tubolare di rivestimento in Pead”. 
Il cantiere, messo a punto interamente dall'ufficio Progettazione di Piave Servizi e dall'ingegnere Raffaele Marciano, chiuderà indicativamente in estate. Nel progetto sono incluse le opere accessorie di completamento, come ad esempio il rifacimento dei nodi idraulici, e la messa a terra di accessori che andranno a migliorare la funzionalità dell’opera, quali organi di intercettazione, sfiati e scarichi.