Presentato a Padova il progetto Minibond di Piave Servizi S.r.l.

Pubblichiamo il comunicato stampa congiunto della Federazione veneta delle Banche di Credito cooperativo e di Veneto Sviluppo in seguito al "road show" che si è svolto questa mattina nella sala congressi della Federazione a Padova.


Piave Servizi S.r.l. debutta in Borsa con i minibond emessi il 21 luglio scorso. La presentazione ufficiale ha coinvolto tutti gli attori del progetto oggi a Padova nella sede della Federazione Veneta delle BCC. L’operazione è stata realizzata nell’àmbito del progetto “Veneto Minibond” con l’intervento delle Banche di Credito Cooperativo del Veneto con il ruolo di co-investitori. Nel dettaglio gli investitori del minibond sono per 2 milioni di euro il fondo “Veneto Minibond”, mentre la restante parte è stata sottoscritta attraverso i fondi gestiti da Finint Investments SGR, società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finint (per una quota rilevante tramite la gestione del Fondo Pensione Solidarietà Veneto). “Il progetto Minibond di Piave Servizi - commenta Alessandro Bonet, presidente della società che gestisce il servizio idrico integrato in 39 Comuni delle province di Treviso e Venezia - è un punto di riferimento nazionale per le nostre piccole medie imprese, perché riesce ad essere legato al territorio con finanziatori territoriali.
Per la realtà economica del nostro territorio, formata da imprese di dimensione più o meno familiare, è importante avere un esempio come questo perché dimostra in maniera concreta la possibilità di accedere in maniera diversa e proficua al mercato del credito. Trovo quanto mai appropriato e gratificante che la nostra società, di proprietà di 39 Comuni dell'àmbito Veneto orientale, sia trainante per l'economia del territorio”.
“Le nostre Banche di Credito Cooperativo, attraverso il veicolo della Federazione Veneta, svolgono un ruolo fondamentale in questo progetto – commenta Ilario Novella, presidente della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo.
Il fatto di essere rimaste le uniche banche di territorio comporta un’aumentata responsabilità sociale delle nostre BCC, da sempre attente alle dinamiche dell’economia veneta e ai suoi progetti imprenditoriali, da vera prima linea nel contesto più generale del nostro Paese. A questo si aggiunge la capacità di accompagnare le aziende nel loro percorso, sottoscrivendo anche parte dei titoli emessi, promuovendone la completa collocazione. In altre parole, per le BCC un ruolo da vero e proprio protagonista- continua Novella. Un progetto dunque targato “Credito Cooperativo Veneto”, per aziende venete, che la Federazione regionale delle BCC sta ben interpretando come strumento alternativo a fianco di Veneto Sviluppo e di partners qualificati”.
“I Veneto Minibond sono e saranno sempre più un modello vincente – ha commentato Fabrizio Spagna, presidente di Veneto Sviluppo – che rappresenterà lo strumento più idoneo per permettere alle nostre aziende di reperire capitali per investire, crescere e posizionarsi al meglio nel proprio settore di riferimento, raccogliendo così le sfide complesse dei mercati di oggi. Il sodalizio con il sistema regionale delle BCC e con Banca Finint sta dando i suoi frutti, considerato che da settembre 2016 questa è già la terza operazione articolata che abbiamo messo in atto per un valore complessivo di investimento di 2,7 milioni di euro. Peraltro ci sono altri due dossier in istruttoria avanzata su iniziative analoghe, focalizzate su progetti d’impresa a medio-termine, e altrettante in fase di analisi.
Veneto Sviluppo prevede nuovi impieghi per circa 3 milioni di euro da qui alla fine dell’esercizio 2017 in settori dell’industria manifatturiera veneta ma anche dell’information technologies, nei servizi di pubblica utilità e nel settore del food & beverage. Continueremo a investire molto nello strumento Veneto Minibond, per affiancarci alle società che hanno una valida guida imprenditoriale – ha concluso il presidente Spagna – ma anche a quelle che devono sostenere un ricambio generazionale, dotate di una struttura organizzativa di elevata professionalità, e che sono economicamente sane e patrimonialmente e finanziariamente equilibrate, per rendere sempre più solide e ravvicinate le loro prospettive di sviluppo”.